Tappa 05 - Montefabbri, il lavatoio
Uscendo dalla porta di accesso al castello, a ridosso della rampa, sulla sinistra c’è l’antico lavatoio pubblico d’inizio Novecento, dotato di tre vasche, che nel 2019 è stato restaurato ad opera dell’amministrazione comunale, restituendo alla popolazione una preziosa testimonianza della cultura rurale, legata alla tradizione e alla storia del borgo.
Il suo impianto medioevale è ancora completamente visibile e per questo dal 2006 è annoverato tra i borghi più belli d’Italia: la porta urbica, la cinta muraria medievale, i suggestivi vicoli e la pieve di San Gaudenzio, ricca di opere in scagliola, che costituiscono un unicum in tutte le Marche. Il momento di grande splendore di Montefabbri fu quando il duca di Urbino lo diede in feudo alla famiglia Paciotti, come era anche avvenuto a Sant’Angelo in Lizzola con i Mamiani e a Montelabbate con i Leonardi. Il paese sviluppò una fiorente economia legata alla ceramica e alla produzione del mulino di Pontevecchio.
La porta d’ingresso al castello conserva l’antica arcata, che sorregge la rampa d’accesso, in sostituzione del medievale ponte levatoio, i cui cardini sono ancora visibili nel vestibolo.